Paolo Arrigoni alla cerimonia degli Energy Earth Awards

L’Energy Earth Awards

L’Energy Earth Awards è un riconoscimento che vuole premiare quei manager nazionali e internazionali, nonché dirigenti d’impresa, che hanno, in qualche modo, segnato il percorso verso la produzione di energia compatibile con l’equilibrio ambientale.


Il focus dell’evento, che ha avuto luogo nella cornice di Maratea, in una delle regioni protagoniste in termini di contributo energetico nel Paese, la Basilicata, è stato appunto quello dell’energia e dell’equilibrio ambientale. Lo scopo quello invece di stimolare la ricerca e l’innovazione mediante il riconoscimento delle performance più rilevanti e capaci di diffondere un’informazione concreta, diretta e chiara, anziché ideologica, su un tema particolarmente nevralgico.


L’edizione 2024 ha riconosciuto al Gestore dei Servizi Energetici, che guido in qualità di Presidente, il suo ruolo centrale nel processo della decarbonizzazione, in quanto motore economico del settore e metronomo degli incentivi, oltre che organo regolatore per promuovere il cambiamento. Grazie al suo impegno costante, il GSE ha diffuso la conoscenza e le regole della transizione su tutto il territorio nazionale, affermandosi come un punto di riferimento indispensabile.


Nel corso della serata si è inoltre parlato delle Comunità Energetiche: un insieme di soggetti distinti – tra cui PMI, famiglie, enti territoriali e religiosi – che si impegnano a realizzare impianti a fonte rinnovabile per produrre energia elettrica da distribuire in rete. Condividendo e consumando l’energia, le CER consentono di avvicinare nel tempo e nello spazio la produzione e il consumo, apportando benefici all’intero sistema energetico. Tali benefici vengono poi valorizzati mediante un riconoscimento, sottoforma di incentivo, erogato dal GSE per un periodo di 20 anni.


Questo il mio pensiero sulla strategicità delle Comunità Energetiche, considerate la nuova frontiera di impiego delle fonti rinnovabili: “Le CER sono un driver importante per la transizione, portano benefici economici, sociali e soprattutto ambientali, perché più comunità e impianti si realizzeranno minore sarà l’utilizzo di combustibili fossili e la conseguente emissione di CO2 nell’atmosfera. C’è l’obiettivo di installare al 2027 almeno 5 GW di nuova potenza, diffondendo la cultura della sensibilità e stimolando Comuni, cittadini e PMI ad essere protagonisti della transizione energetica”.

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